PDRN nei cosmetici: cos’è e che proprietà ha?

Pubblicato da cosmetimag il

PDRN nei cosmetici è un ingrediente di tendenza di cui si parla molto. La sua popolarità in campo medico estetico in Asia, soprattutto in Corea del Sud, lo ha reso un ingrediente molto richiesto anche in Europa. Vediamo di cosa si tratta.

Cos'è il PDRN?

Il nome completo del PDRN sarebbe PoliDeossiRiboNucleotide e quindi si tratta di un ingrediente derivato dal DNA. In particolare questo ingrediente viene ottenuto dallo sperma contenuto nelle gonadi di trota iridea (Oncorhynchus mykiss) o salmone keta (Oncorhynchus keta). Per questo motivo ci si riferisce spesso sui social al PDRN con il termine più d’impatto ma non corretto di “sperma di salmone”. 

Si tratta sì di una materia prima che si ottiene dallo sperma di salmone, ma non è sperma di salmone. Sarebbe come confondere vitamina C e succo di limone: la vitamina C è contenuta nel succo di limone e si può ottenere dal succo di limone, ma non è succo di limone.

Struttura chimica e caratteristiche del PDRN

Dal punto di vista chimico il PDRN è un mix di polimeri di deossiribonucleotidi il cui peso molecolare può essere compreso tra 50 e 1500kDa, ma nella maggior parte dei casi è tra 80kDa e 200kDa. Per semplificare, il PDRN è un frammento di DNA e quindi la sua struttura chimica consiste in una doppia elica formata da due catene di polimeri lineari di deossiribonucleotidi. Un deossiribonucleotide è formato da uno zucchero pentoso, in questo caso il deossiribosio, che lega un gruppo fosfato e una base azotata purinica o pirimidinica. Le unità di deossiribonucleotidi si legano tra loro grazie al gruppo fosfato attraverso un legame fosfodiesterico.

Produzione del PDRN

La materia prima per la produzione del PDRN, ovvero lo sperma di salmone, si ottiene dalle gonadi maschili di esemplari adulti di trota iridea o salmone keta. La raccolta è condotta in modo da minimizzare le contaminazioni.

Ottenuta la materia prima si procede alla lisi cellulare grazie all’utilizzo di opportune sostanze, in modo da non danneggiare i PDRN. In seguito a questo passaggio le cellule rilasciano il loro contenuto.

Si procede poi alla filtrazione ed alla centrifuga dal lisato cellulare, utilizzando filtri opportuni che rimuovono i detriti cellulari ed i potenziali contaminanti.

La purificazione successiva avviene sfruttando tecniche cromatografiche che permettono di separare i PDRN dai composti indesiderati.

Infine ci sono la fase di sterilizzazione, che può avvenire attraverso vari metodi (filtrazione sterilizzante, irradiazione, sterilizzazione a caldo) ed in seguito il reeze-drying per ottenere una polvere stabile e facilmente utilizzabile. Il prodotto finale è una polvere pura al 95%.

Ottenuta la materia prima si procede alla lisi cellulare grazie all’utilizzo di opportune sostanze, in modo da non danneggiare i PDRN. In seguito a questo passaggio le cellule rilasciano il loro contenuto.

La purificazione successiva avviene sfruttando tecniche cromatografiche che permettono di separare i PDRN dai composti indesiderati.

Alternative vegetali al PDRN - PhytoPDRN

Il PDRN, come abbiamo visto, si ottiene dagli spermatozoi di salmone ed è quindi di origine animale. L’origine animale non lo rende una materia prima particolarmente in linea con le tendenze del mercato europeo, molto attento al benessere animale e alla sostenibilità ambientale. Inoltre, la richiesta di questo ingrediente, che si prevede crescerà nei prossimi anni, potrebbe essere superiore all’offerta ed alla capacità delle aziende di produrlo. Per questi motivi si stanno cercando alternative vegetali al PDRN, detti comunemente “PhytoPDRN”.

Un’alternativa potrebbe essere utilizzare i tessuti delle radici del ginseng coreano (Panax ginseng C.A. Meyer), che sembrano avere proprietà rigenerative della cute, protezione della barriera cutanea ed effetto antiage. Il meccanismo d’azione non è stato chiarito, ma si pensa possa essere dovuto alla presenza di polisaccaridi, ginsenosidi, lipidi ed altri metaboliti presenti nella radice di questa pianta.

La ricerca di phytoPDRN estratti da altre piante potrà essere un campo di studio interessante per il prossimo futuro.

Effetti cosmetici del PDRN e meccanismo d'azione

Il PDRN è stato studiato in campo medico per applicazione topica e per iniezione, e si è dimostrato efficace nella rigenerazione tissutale e nella rimarginazione delle ferite in caso di ulcere (anche in pazienti diabetici) e ustioni.

Sembra avere anche effetto anti-infiammatorio e di regolazione della produzione di collagene. Ancora non è chiaro il meccanismo d’azione ma, senza entrare troppo nel dettaglio, si ritiene sia interessata l’attivazione dei recettori A2 per l’adenosina. L’attivazione di questi recettori promuove la secrezione di sostanze e molecole-segnale coinvolte nei processi di rigenerazione dei tessuti e nella rimarginazione delle ferite. Un altro meccanismo d’azione proposto riguarda la veicolazione di basi azotate e nucleotidi che si ritiene i tessuti possano ottenere dal PDRN senza doverli sintetizzare ex novo.

Gli effetti che ha mostrato il PDRN in medicina estetica lo hanno reso un candidato interessante per l’utilizzo in cosmetica come ingrediente riparatore dei danni cutanei (per la cosiddetta “rejuvenation”) e il miglioramento della barriera cutanea, sebbene al momento gli studi sull’efficacia cosmetica di questo ingrediente siano pochi ed i risultati non sempre concordi.

A livello cutaneo secondo alcuni studi il PDRN sembra aver effetto positivo sui fibroblasti, aumentare la sintesi di componenti della matrice del derma ed inibire enzimi (elastasi e MMP1) coinvolti nella formazione delle rughe e nella perdita di elasticità della cute. Inoltre il PDRN sembra efficace anche nella riduzione della melanogenesi ed avere un’azione idratante.

Bisogna però specificare che, come sempre, gli effetti della singola materia prima non è detto che siano gli stessi del prodotto finito e che sono moltissimi infatti i fattori che possono influenzare l’efficacia del cosmetico: la presenza di altri ingredienti, la veicolazione, la stabilità, le caratteristiche chimiche e fisiche dell’ingrediente ecc…

I cosmetici contenenti PDRN che si trovano attualmente in commercio vantano diversi effetti, principalmente effetto rimpolpante, antiage, idratante, revitalizzante e rassodante.

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funzione barriera della cute

Riferimenti: 
– Galeano M, Pallio G, Irrera N, Mannino F, Bitto A, Altavilla D, Vaccaro M, Squadrito G, Arcoraci V, Colonna MR, Lauro R, Squadrito F. Polydeoxyribonucleotide: A Promising Biological Platform to Accelerate Impaired Skin Wound Healing. Pharmaceuticals (Basel). 2021 Oct 29;14(11):1103. doi: 10.3390/ph14111103. PMID: 34832885; PMCID: PMC8618295.
– Squadrito F, Bitto A, Irrera N, Pizzino G, Pallio G, Minutoli L, Altavilla D. Pharmacological Activity and Clinical Use of PDRN. Front Pharmacol. 2017 Apr 26;8:224. doi: 10.3389/fphar.2017.00224. Erratum in: Front Pharmacol. 2022 Nov 21;13:1073510. doi: 10.3389/fphar.2022.1073510. PMID: 28491036; PMCID: PMC5405115. 
Cosmetics and toiletries
– Lee KS, Lee S, Wang H, Lee G, Kim S, Ryu YH, Chang NH, Kang YW. Analysis of Skin Regeneration and Barrier-Improvement Efficacy of Polydeoxyribonucleotide Isolated from Panax Ginseng (C.A. Mey.) Adventitious Root. Molecules. 2023 Oct 24;28(21):7240. doi: 10.3390/molecules28217240. PMID: 37959659; PMCID: PMC10649580. 
– International Journal Dental and Medical Sciences Research Volume 5, Issue 4, July-Aug 2023 pp 476-481 www.ijdmsrjournal.com ISSN: 2582-6018 DOI: 10.35629/5252-0504476481


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