Cosmetici nickel tested

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cosmetici nickel tested

I cosmetici nichel tested sono sempre più richiesti e di conseguenza il claim “nickel tested” è sempre più diffuso, ma cosa vuol dire? 

Il nichel nei cosmetici

Il nichel è un metallo pesante dall’aspetto argentato che si trova ovunque nell’ambiente: nell’acqua, negli alimenti, nelle piante… E’ utilizzato in diverse leghe metalliche (es. acciaio) e presente in diversi oggetti di uso quotidiano come monete, gioielli, pile…

Per quanto riguarda i cosmetici, il nichel è presente nell’allegato II del Regolamento Europeo 1223/2009 ed è quindi una sostanza vietata, che non può essere usata come ingrediente cosmetico. Poichè è ubiquitario nell’ambiente ed è impossibile da rimuovere completamente, può essere però presente nei cosmetici come impurezza, ovvero sostanza presente in tracce, che può derivare da:
–  materie prime (naturali o sintetiche): le materie prime di origine naturale come argille, fanghi, minerali, erbe tintorie e pigmenti sono solitamente più ricche di nichel rispetto a quelle di origine sintetica.
processo di fabbricazione (ad esempio può essere rilasciato dalle attrezzature durante la produzione)
imballaggio

La quantità di impurezze presenti in un cosmetico deve essere la più bassa possibile e bisogna essere in grado di provare che siano tecnicamente inevitabili nonostante l’osservazione rigorosa delle normative e delle linee guida. Le tracce presenti non devono in alcun modo rendere il cosmetico non sicuro per il consumatore.

Le impurezze non sono ingredienti e quindi non vanno dichiarate in etichetta, ma bisogna indicarle nel PIF (Product Information File), il documento che raccoglie tutte le informazioni sul cosmetico, una sorta di “carta di identità” del prodotto.

Per i soggetti allergici il limite di tolleranza del nichel nei cosmetici è di 1 ppm (parte per milione) che corrisponde allo 0,0001%. Quindi sotto questo valore anche le persone allergiche possono stare tranquille.

Possibili effetti del nichel sulla pelle

Il contatto del nichel con la pelle può provocare reazioni allergiche che si manifestano con rossore cutaneo e prurito nella zona di contatto, talvolta si possono formare anche delle vescicole. Il nichel può essere assorbito dalla congiuntiva, dalle palpebre (soprattutto se i prodotti sono applicati con pennelli duri, che possono danneggiare la barriera cutanea) e talvolta anche dalla cute non lesa. Si può accumulare nello strato corneo e legarsi ai gruppi carbossilici delle strutture presenti in epidermide e derma e può penetrare a fondo nello strato corneo per diffusione. Non ci sono studi in vivo sulla capacità del nichel di giungere agli organi interni.

L’allergia al nichel colpisce in misura maggiore le donne, probabilmente per il fatto che sono maggiormente esposte a fonti di nichel. Infatti le donne statisticamente utilizzano più gioielli, più accessori con inserti in metallo (es. sandali e borse con borchie) e più cosmetici.

Se sospetti di avere un’allergia al nichel consulta il dermatologo.

Cosmetici a cui prestare attenzione

Abbiamo visto che il nichel è contenuto in quantità maggiori nelle materie prime di origine naturale (argille, pigmenti, minerali di vario tipo, estratti vegetali ecc…). I prodotti di make-up per labbra e occhi, contenendo alte percentuali di pigmenti, hanno un rischio maggiore di creare problemi ai soggetti allergici rispetto ai prodotti per la cura della pelle. Tra i prodotti skincare quelli che possono contenere nichel in maggiore quantità sono fanghi e maschere all’argilla.

Bisogna considerare anche la zona di applicazione: i prodotti da applicare sulle labbra o sulle mucose presentano anche il rischio di essere ingeriti in minima parte e i prodotti per occhi possono entrare in contatto con la congiuntiva e dare reazioni.

Attenzione anche ai cosmetici giocattolo: i bambini sono più suscettibili alla presenza di allergeni nei cosmetici.

Cosmetici nickel tested e nickel free

Come abbiamo visto nel primo paragrafo, il nichel è un metallo ubiquitario e nei cosmetici può essere presente in tracce. Non è quindi ammesso l’uso del claim “nickel free” (o “senza nichel”) perché, seppur in tracce, è inevitabile la presenza del nichel nei cosmetici.

Il claim “nickel tested” è ammesso purchè sia specificata la quantità massima di nichel presente nel cosmetico, ad esempio “nickel tested <0,00001%.

Leggi anche:
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Riferimenti:
Regolamento europeo 1223/2009  
– Ze’evi Ma’or, Ludwik Halicz, Meital Portugal-Cohen, Matteo Zanotti Russo, Federica Robino, Tamara Vanhaecke, Vera Rogiers Safety evaluation of traces of nickel and chrome in cosmetics: The case of Dead Sea mud, Regulatory Toxicology and Pharmacology, Volume 73, Issue 3, 2015, Pages 797-801, ISSN 0273-2300,  
– Rishor-Olney CR, Gnugnoli DM. Nickel Allergy. [Updated 2020 May 9]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2020 Jan-. Available from:
– Thyssen JP, Linneberg A, Menné T, Nielsen NH, Johansen JD. No association between nickel allergy and reporting cosmetic dermatitis from mascara or eye shadow: a cross-sectional general population study. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2010 Jun;24(6):722-5. doi: 10.1111/j.1468-3083.2009.03506.x. Epub 2009 Nov 19. PMID: 19929935.
– Borowska S, Brzóska MM. Metals in cosmetics: implications for human health. J Appl Toxicol. 2015 Jun;35(6):551-72. doi: 10.1002/jat.3129. Epub 2015 Mar 23. PMID: 25809475.  
– Torres F, das Graças M, Melo M, Tosti A. Management of contact dermatitis due to nickel allergy: an update. Clin Cosmet Investig Dermatol. 2009;2:39-48. Published 2009 Apr 17. doi:10.2147/ccid.s3693 


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